POZZO DI SAN PATRIZIO, PIAZZA CAHEN, 58– ORVIETO (TR)

1_Veduta del Pozzo

POZZO DI SAN PATRIZIO, PIAZZA CAHEN, 58– ORVIETO (TR)

 (Antonio da Sangallo il Giovane, 1527-1537)

 

Progetto Definitivo-esecutivo di Consolidamento del paramento murario esterno del Pozzo di San Patrizio

Progettista, Direttore dei Lavori, Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e d’esecuzione

Consulenza specialistica per il restauro: Prof. Giovanni Carbonara

Consulenza Specialistica per il Consolidamento: Ing. Giuseppe Carluccio

Anno: 2022- in corso

Committente: Comune di Orvieto

R.U.P.: Arch. Valentina Satolli

Sorveglianza: Arch. Maurizio Damiani, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria

 

Il Pozzo di San Patrizio, progetto di Antonio da Sangallo il Giovane, fu fatto costruire da Clemente VII, fuggito dalla città di Roma, a seguito delle vicende del Sacco, il 6 dicembre 1527 e rifugiatosi a Orvieto.

In occasione dell’ultimo intervento effettuato sul Pozzo di San Patrizio (restauro della copertura, della cornice sommitale e della cortina laterizia) si è constatato che la cortina laterizia, costituente il paramento esterno della porzione del Pozzo che emerge dal piano di calpestio, si presentava distaccata dal nucleo murario.

Prima di formulare la proposta progettuale si è ritenuto opportuno procedere con un approfondimento diagnostico necessario per comprendere il fenomeno e orientare verso scelte compatibili con la preesistenza.

E’ stato effettuato un rilievo 3D laser scanner-fotogrammetria con la finalità della determinazione geometrica delle deformazioni della muratura esterna del Pozzo di San Patrizio. Il rilievo ha consentito d’individuare l’entità delle deformazioni e la loro localizzazione sull’elevato del perimetro del manufatto. Inoltre l’approfondimento della conoscenza, propedeutica alla definizione corretta delle soluzioni progettuali, è stato perseguito tramite una campagna di indagini diagnostiche consistenti in carotaggi e video-endoscopie eseguite all’interno dello spessore murario.

L’intervento di restauro e consolidamento proposto è stato modulato sui criteri prudenziali e di metodo del restauro architettonico. In particolare il minimo intervento: infatti l’accurato rilievo eseguito ha consentito d’individuare e localizzare i distacchi della cortina dal nucleo murario e di guidare il previsto posizionamento degli ancoraggi. In relazione a questi ultimi si è rispettato il criterio della compatibilità chimico-fisica e meccanica dei materiali nuovi rispetto agli esistenti. Infatti la soluzione progettuale consiste proprio nella creazione di diatoni in laterizio, fatti a mano, con la faccia vista larga 30 cm e alta 5 cm, ricalcando pertanto le misure dei mattoni presenti, e una profondità di 60 cm. Inoltre i nuovi elementi saranno realizzati in fornace in appositi stampi con colorazioni differenti simili a quelle esistenti in opera. In tal modo si assicura la dovuta attenzione al risultato estetico complessivo dell’intervento.