COMPLESSO ‘EX DOGANA’ – FIRENZE

Proposta progettuale_ simulazione fotografica dei corpi aggiunti

Lavori di ristrutturazione del complesso “ex Dogana” di via Valfonda a servizio della Guardia di Finanza – Firenze

Procedura aperta condotta da Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Provveditorato Interregionale per le OO.PP. per la Toscana, le Marche e l’Umbria, sede di Firenze, per l’affidamento dell’incarico per l’attività di Progettazione definitiva complessiva e Progettazione esecutiva del 1° e 2° Lotto e piano della sicurezza, dei lavori di ristrutturazione del complesso “ex Dogana” di via Valfonda a servizio della Guardia di Finanza – Firenze

Progettista mandante in RTP

(mandataria: Paolo Rocchi architetto s.r.l., mandanti: Ai Studio-Associazione Professionale, Ai Engineering srl-Società di Ingegneria, dott. Geol. Adolfo Altieri, Ing. Luca Barone, giovane professionista)

Anno: 2019

La proposta progettuale ha tenuto conto delle indicazioni presenti nella documentazione di gara apportando migliorie relative all’accessibilità carrabile e pedonale. Viene proposta anche una miglioria relativamente al collegamento tra il nuovo corpo di guardia e la caserma Gori. Rispetto alla proposta a base di gara, è stata studiata una scala disegnando correttamente l’andamento delle rampe e il numero dei gradini e un corpo ascensore che consentiranno di raggiungere i vari piani della caserma Gori. Entrambi i collegamenti verticali verranno definiti con una struttura in calcestruzzo armato e un rivestimento in mattoni, creando una continuità con i materiali proposti per il nuovo corpo di fabbrica. Inoltre si è prestata attenzione all’inserimento nel contesto: infatti la vicinanza degli edifici, sui quali si è chiamati ad intervenire, con la Fortezza da Basso, costruzione interamente in mattoni, ha orientato verso la scelta formale di una muratura “a cassetta” con la parete esterna formata da mattoni pieni che possono presentare due diverse cromie. Si propone poi di realizzare un tetto a falde per l’edificio nuovo, ventilato e protetto da tegole in cotto e/o fotovoltaiche e non una copertura piana come previsto nel progetto di gara, proprio per adeguarsi alle situazioni preesistenti; la caserma Gori infatti presenta un tetto a falde e la soluzione proposta consente di mitigare l’inserimento della nuova costruzione sia all’interno della corte sia all’esterno nelle relazioni con il contesto circostante e nella percezione della Fortezza da Basso.

Lo stesso tipo di soluzione si vuole proporre per l’edificio C1 esistente, nel rispetto del vincolo paesaggistico che caratterizza tutta l’area d’intervento.